Sabato 24 giugno
Siamo 12 fanatici scrambleristi in sella a 10 motociclette smaniosi di iniziare la nostra vacanza e aggredire, kilometro dopo kilometro, l’asfalto degli splendidi passi dolomitici. Dopo una breve visita all’incantevole centro storico della città di Marostica, si parte sotto un sole a dir poco cocente meta Lienz (Austria). Il gran caldo ci accompagna fino a Cortina d’Ampezzo, ma non importa, l’entusiasmo è alle stelle e, sentir rombare all’ unisono le nostre 10 scrambler ci fa sentire “invincibili”.
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Bè, “invincibili” …. “quasi invincibili”. A Pieve di Cadore la moto di Luciano “sbuffa e recalcitra” richiedendo un’ intervento di “messa a punto” , ma è cosa da poco e in breve si riparte con un’ occhio alla strada e uno alle stupefacenti vette che ci circondano. Nel primissimo pomeriggio attraversiamo il confine entrando nell’Osttirol. Scendiamo lungo la valle della Drava mentre il sole scompare lasciando il posto a grigie nuvole dalle troppe promesse e, appena passata Sillian, mentre ammiriamo, in alto a sinistra, il massiccio Castello di Heinfels, una pattuglia ci ferma imputandoci una serie interminabile di misfatti non da ultimo d’aver il faro spento. Abbiamo un bel dire che in Italia per le moto d’epoca non è d’obbligo ma, giustamente, ci viene risposto che abbiamo lasciato l’Italia 7 km fa quindi…..ce la caviamo con 35 euro di multa…. Raggiungiamo Lienz che è ancora presto, quindi, niente affatto stanchi e ancora desiderosi di gironzolare siamo di nuovo in sella per visitare il gradevole centro città e un delizioso laghetto nelle vicinanze dove ci crogioliamo al sole che volge al tramonto e commentiamo, molto favorevolmente, questa prima giornata del nostro tour
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Itinerario:
Marostica
Belluno
Ponte nelle Alpi
Cortina d’Ampezzo
San Candido
Lienz
Km percorsi 246 |
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Domenica 25 giugno
Lasciamo Lienz diretti a Salisburgo (Carinzia)godendoci lo stupendo panorama delle Lienzer Dolomiten. Inizia con un ampio tornante la salita della famosa Grossglockner-Hochalpenstrasse che, aperta nel 1935 è una delle più ardite strade alpine esistenti e tra le maggiori attrattive dell’Austria (strada a pedaggio 17 euro le moto, 23 euro le auto).
Travolti dall’ entusiasmo per la bellezza del panorama e, non da meno del percorso, svoltiamo a sinistra, dopo circa 9 km, imboccando la Gletscherstrasse che porta al Franz-Josef-Hone (mt. 2369) dove possiamo cogliere spettacolari vedute del massiccio del Grossglockner (mt 3797 Alti Tauri) la vetta più alta delle Alpi Austriache e del ghiacciaio del Pasterze e, dove, i nostri 10 scrambler allineati nel capiente parcheggio gremito di motociclisti, raccolgono occhiate ammirate e benevoli commenti …quasi quanto il ghiacciaio!
Riprendiamo la strada attraversando l’Hochttunnel (mt 2505) che segna il passo dalla Carinzia al salisburghese. Bellissima la vista sul bacino del Heiligenblut dominato dal gruppo dello Shober! La strada prosegue dapprima attraversando una desolata, ma fascinosa, pietraia ancora macchiettata da decorative strisce di neve poi, incontrando un laghetto alpino, riprende a salire descrivendo un ampio giro intorno allo spuntone del Torkopf e affacciandosi sull’alta valle della Fusch con vista a dir poco spettacolosa. Poco oltre inizia la discesa (pendenza 14%) ) e uno scenario sugli Alti Tauri e sul massiccio di una bellezza mozzafiato. Più avanti a sinistra le cascate del Walcherbach, meravigliose!
La bellezza del paesaggio ci rapisce e durante una breve sosta commentiamo che: salire e discendere dal Grossglockner sono un must che ogni motociclista dovrebbe avere la possibilità di fare.
Arrivati a fondovalle si costeggia la Fuscer Ache entrando nella boscosa strettoia chiamata Barenschlucht e qui finisce la strada a pedaggio che merita tutti …e di più …i 17 euro pagati! Ancora elettrizzati, dallo splendido percorso appena concluso, ci fermiamo a mangiare… naturalmente Wurstel e unanimemente aggiudichiamo un Oscar alla Grossglockner-Hochalpenstrasse. Le motivazioni si sprecano: migliori curve, migliori tornanti, migliore asfalto, migliore panorama,migliori emozioni (…la pendenza del 14% a stretti tornanti….) per dirla in tre parole “strada-scrambleristicamente-ideale” . E così, ancora trasognati, arriviamo a Salisburgo dove la forte calura e gli emozionanti 200 km ci fanno esigere una breve sosta per poi intraprendere, un bel giro turistico, nella splendida città di Mozart, vero gioiello architettonico sovrastato dall’imponente Fortezza Hohensalzburg (1077) la più grande interamente conservata del centro Europa. |
Gironzoliamo attraverso i numerosi vicoli, ammirando le costruzioni risalenti al medioevo, al periodo romanico, al rinascimento, al barocco e gli eleganti palazzi neoclassici risalenti all’epoca della monarchia.
Tutto è vicino, intimo, raccolto in uno spazio ristretto, sul quale si affacciano negozi raffinati e caratteristici ristoranti gremiti di turisti e di salisburghesi che, come noi, seduti davanti ad una birra godono della frescura serale. |
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Itinerario:
Lienz
Winklern
Dollach im Molltal
Grossglockner
Zell am See
Saalfelden
Lofer
Salisburgo
Km percorsi 200 |
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Lunedì 26 giugno
Partiamo baciati da un sole radioso ma accompagnati dalla raffica di imprecazioni degli abitanti l’angusto vicolo del centro storico, dov’è situato il nostro albergo. “Oh Dio! è giunta la fine del mondo“, abbiamo letto sui volti affacciatisi alle finestre quando abbiamo messo in moto simultaneamente le 10 scrambler!!!.
Per raggiungere Pilsen, da Salisburgo, percorriamo strade secondarie che attraversano magnifici boschi e l’amena campagna Ceca assai più gradevoli e molto meno noiose. Appena oltrepassato il confine notiamo che qui tutto è diverso inoltre….la Cina ha invaso la Repubblica Ceca!!! In una fila che sembra interminabile di negozi e negozietti sono esposte merci dai colori sgargianti, indubbiamente cinesi, e un subisso di commercianti, indubbiamente cinesi anche loro, si sbraccia e urla nella nostra direzione per indurci all’acquisto poi, terminati i negozi si passa ad altro settore merceologico: inizia la fila di casette piuttosto squallide…e sono tante…che espongono grandi cuori rossi al neon e scritte intermittenti“ Love 24 h”. Persino le strade, con l’asfalto che lascia a desiderare, sono diverse, strette e semideserte, le case molto meno perfette, romantiche e infiorate, ma la campagna è splendida.
Attraversiamo morbidi declivi e fitti boschi raggiungendo Passau, città unica al mondo poiché situata alla confluenza di tre fiumi provenienti da tre diversi punti cardinali, l'Inn da sud, il Danubio da ovest e l'Ilz da nordche, dopo essersi incontrati, proseguono insieme in una nuova direzione. La città avrebbe meritato ben più della fuggevole occhiata che le diamo, magari un piccolo tour dei tre fiumi in vaporetto, ma abbiamo poco tempo e dobbiamo proseguire ….sempre se riusciamo a trovare un cartello indicante Regen.
Che fare? Fermeremo qualcuno per chiedere …e chi meglio di un motociclista? Individuatoneuno in un mix di tedesco/inglese/italiano formuliamo la domanda. E lui che fa? A gesti ci dice di seguirlo e tutto ammirato/orgoglioso/sorridente ci fa da staffetta per almeno 10 km nella direzione assolutamente opposta alla sua.
Questo si che è corporativismo!
Ci addentriamo sempre più nella dolce e solitaria campagna Ceca raggiungendo Pilsen a pomeriggio inoltrato, l’ora ideale per un giro della città che, nella luce del tramonto, ci si presenta al meglio per una visita e per qualche foto ai bei palazzi e ai monumenti, originali esempi del barocco europeo.
Pilsen, cosa evoca se non l’immagine di un bel bicchiere rugiadoso di birra coperta da una bella schiuma bianca? Si dice che la birra ceca sia la migliore del mondo, chi non ci credesse, dovrebbe assaggiarla! Si distingue dalle birre straniere per la sua maggiore pienezza, è più amara ma, soprattutto, suscita la sensazione di doverne prendere ancora un’altra… come facciamo noi. |
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Itinerario:
Salisburgo
Passau
Regen
Pilsen
Km percorsi 300 |
Martedì 27 giugno
Da Pilsen la strada secondaria che, passando a ovest, conduce a Praga serpeggiando nella campagna prospera,ci porta in un’atmosfera da favola. Le strette e tortuose stradine salgono e scendono dai dolci declivi costeggiate da lecci. I campi sfoggiano coltivazioni dalle più incredibili sfumature di verde, i fossi sono ricoperti di rigogliosi fiori selvatici dai forti colori. Mansueti cavalli al pascolo seguono con lo sguardo il nostro passaggio per niente intimoriti dal rombo piuttosto “importante” delle moto.Contadini al lavoro nei campi,bambini e massaie dai giardinetti delle semplici case ci salutano con enfasi. Quando ci fermiamo in una modesta osteria lungo la strada per una bibita l’accoglienza è, a dir poco, calorosa e il conto, a dir poco, inconsistente, mentre l’odore che emana la cucina è assai invitante ma pranzare alle 11.30 è “italianamente anomalo”. Proseguiamo fino a raggiungere nelle vicinanze di Praga (circa 30 km) Karlstejn delizioso villaggio stretto in una suggestiva vallata ai piedi dell’omonimo castello fondato da Carlo IV.
Svettante sulla collina, imponente e cinto da massicce mura merlate…definirlo fiabesco, è solo diminutivo. Al nostro approssimarsi al centro della città di Praga la fiaba purtroppo si interrompe! Traffico caotico, numerosi disorientanti sensi unici, vicoli strettissimi affollati da una miriade di turisti…dopo il transito attraverso la placida campagna!!! La città ci si presenta fin dai primi scorci splendida e la voglia di vederla è tanta, ma un improvviso violento temporale ci fa rimandare la visita di qualche ora. Praga di notte ci si offre stupenda. Girovaghiamo fino a tarda ora come incantati ammirando monumenti e palazzi magistralmente illuminati luccicanti della pioggia appena caduta, inoltre le strade affollate di gente, i numerosi locali, i negozi aperti, solisti e orchestrine che suonano in ogni angolo di strada, rendono l’atmosfera magica.
Itinerario:
Pilsen
Praga
Km percorsi 100
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Mercoledì 28 giugno
Al mattino troviamo la città grigia e la temperatura piuttosto fredda. Peccato il grigiore, basterebbe non piovesse troppo forte, mentre ben venga la temperatura bassa. Sotto il sole cocente (come quello dei giorni scorsi) anche il turista più motivato cede in breve e sono più le visite al bar che ai monumenti!Avendo solo un giorno da dedicare alla Città d’Oro che fare se non seguire la lista dei“luoghi da non perdere” ? Bene, si inizia dal caratteristico quartiere di Malà Strana. In epoca medioevale, zona di commercianti e artigiani divenne tra sei-settecento residenza della nobiltà e degli ordini religiosi. Oggi, attirati dalla sua unicità e dall’atmosfera rimastaintatta attraverso i secoli, vi risiedono numerosi artisti e scrittori. Lasciamo il quartiere di Malà Strana per salire (in tram) al Castello di Praga il monumento culturale nazionale, simbolo dello sviluppo ultramillenario dello Stato ceco che, ergendosi sulla collina, domina il fiume e la città. È un complesso enorme di palazzi, uffici, edifici sacri, fortificazioni e costruzioni abitabili appartenenti a tutti gli stili. Il Castello si estende su tre cortili, occupando un’area di 45 ettari, parte dei quali costituita dai Giardini del Castello che intravediamo unicamente dalla recinzione (la visita sarebbe piuttosto lunga ed inoltre pioviggina) peccato meriterebbero davvero! |
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Proseguiamo con la Basilica di San Giorgio (920) la più antica chiesa conservata del Castello di Praga. Notevole la facciata barocca risalente al XVII secolo, interessante l’interno e le cappelle. Visitiamo anche il Vecchio Palazzo Reale sorto sui resti del palazzo romanico di Sobeslav e che fino al XVI secolo è stato la sede dei principi e dei re boemi. Pregevole e immensa è la sala di Vladislav in stile gotico con una grande volta circolare. Percorriamo poi il caratteristico e fascinoso Vicolo d'Oro formato da minuscole casette costruite nella fortificazione gotica dove, dal XVI secolo, vi abitarono fucilieri e artigiani del castello e dove al n. 22 lavorò Franz Kafka. Ora le piccole dimore sono state trasformate in negozietti e, per accedervi, dobbiamo “lottare” con l’incredibile massa di turisti con i quali dividiamo l’angusto spazio. |
Scendiamo dal Castello e percorriamo la via Nerudova, probabilmente la via più pittoresca di Praga, con le facciate dei palazzi colorate in tinte pastello istoriate e arricchite da sculture, l’antico selciato, i bei portoni e le insegne dipinte. Vi si trovano alcune fra le più antiche birrerie della città, ristoranti tipici, negozi di cristallo di Boemia, e di marionette. Giungiamo così nella piazza Malostranskè dove si affaccia la chiesa di S. Nicola inMalà Strana la più importante opera del barocco praghese e il cui organo settecentesco suonò W.A. Mozart durante il suo soggiorno in città. Camminiamo lungo la via Mostrecka col naso all’insù ammirando le facciate rinascimentali, barocche e rococò che la fiancheggiano, quindiattraversiamo il Ponte Carlo (1357)il più antico di Praga. Lungo 515 metri e largo 10, ha collocate sui pilastri 30 statue o gruppi di statue di santi di epoca barocca che, per il loro contrasto con l’austera bellezza della struttura gotica lo rendono davvero meraviglioso. Il ponte è uno dei punti di maggior attrazione turistica e dei luoghi più frequentati della città. Entrambi i suoi lati sono fortificati da delle torri Le Torri del Ponte della Città Piccola e la Torre del Ponte della Città Vecchia. |
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Percorrendo ancora una strada inesorabilmente affollata di turisti e costeggiata di palazzi meravigliosi, arriviamo al cospetto del Municipio della Città Vecchia (Stare Mesto) (1338) del quale è la torre gotica, con il suo orologio, ad attirare l’attenzione dei turisti offrendo ad ogni ora un piccolo spettacolo …e lo fa da oltre 500 anni. C’è sempre una gran folla col naso all’insù quando le figure poste sulla facciata cominciano a muoversi! Al cenno della Morte raffigurata da uno scheletro che agita nella mano un campanello e una clessidra, si aprono le due finestrelle azzurre nella parte superiore e uno dopo l’altro, si affacciano i dodici Apostoli. A fianco della Morte la statuetta del Turco scuote la testa mentre a sinistra l’Avarizia agita una scarsella e la Vanità si guarda allo specchio, infine il gallo batte le ali e canta, quindi l’orologio batte l’ora compiuta mentre si chiudono le finestrelle. Spettacolo nello spettacolo, è la marea di turisti che, gremisce lo spazio antistante applaudendo l’orologio, con vero trasporto, all’ultimo rintocco, come fossero a teatro e, meno male, che non chiedono il bis! Un altro luogo suggestivo e malinconicamente affascinante è l’Antica Città ebraica, dove è situato il Cimitero Ebraico (1478), per oltre 300 anni, l'unico luogo dove gli ebrei praghesi potevano seppellire i loro morti. Le dimensioni attuali sono all'incirca quelle medievali e nel tempo si è sopperito alla mancanza di spazio sovrapponendo le tombe tardo-gotiche, rinascimentali e barocche (circa 12.000). |
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Accanto al Cimitero sorge la Klausovà Sinagoga (1270) attualmente la più antica d'Europa e uno dei primi edifici gotici di Praga. Accanto alla Sinagoga sorge il Museo ebraico ricco di documenti e oggetti inerenti alla vita e alla storia del popolo ebraico d’Europa mentre, nell’edificio adiacente, è esposta una toccante testimonianza sull’Olocausto. L’affluenza dei visitatori, nell’Antica Città ebraica, è talmente massiccia da farci desistere. |
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Visitai, all’inizio degli anni ’90, il Cimitero Ebraico e la Sinagoga. Ricordo l’aura spettrale creata dal silenzio del luogo, la scarsa illuminazione delle steli all'ombra degli alberi, i corvi posati sulle lapidi sconnesse e vicinissime, l'una quasi contro l'altra, creavano un effetto unico, indimenticabile! Inoltre, quiete, raccoglimento, niente interminabili file chiassose … eravamo in 4 visitatori ….bei tempi per un turista!!!
Visti i “luoghi da non perdere” continuiamo a gironzolare per la città. Vie, viuzze e piazze continuano a meravigliarci mentre la pioggerellina lascia il posto al sole che, tramontando, tinge di oro le pietre della città e le acque della Moldava. |
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Itinerario:
Praga
visita della città
Km percorsi 0 in moto …ma a piedi… |
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Giovedì 29 giugno
Lasciamo Praga un po’ a malincuore, ma con il sole, così inizia il nostro viaggio verso il sud della Boemia per raggiungere Cesky Krumlov. Contornato dalla Moldava come fosse un isolotto, il villaggio medievale è sovrastato da un impressionante castello rinascimentale, insolitamente grande e raffinato per una città di queste dimensioni. Il Castello arredato con antichissimi mobili di valore inestimabile, arazzi fiamminghi e storiche armi, conserva tutta l’originalità e autenticità barocca non avendo subito i soliti inevitabili rimaneggi nel tempo.
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Dopo l’incuria dell’epoca comunista, all’inizio degli anni ’90, con un accorto restauro, Cesky Krumlov ha recuperato la sua affascinante bellezza, oggi è un vero gioiello, incredibilmente preservato, che sfiora la perfezione iscritto nell’elenco del Patrimonio mondiale dell'UNESCO dal 1992. Percorriamo di buon passo, desiderosi di visitare la meraviglia che ci attende, le tranquille strade che attraversano semideserte la campagna Boema ricca di boschi e pascoli verdissimi, mentre il sole inizia a giocare a rimpiattino con plumbei nuvoloni sempre più minacciosi, e che al nostro arrivo a Cesky Krumlov, rilasciano su di noi un violentissimo nubifragio che, peroltre un’ora, ci blocca al riparo di una tettoia impedendoci di raggiungere l’albergo, oltre il ponte, nel borgo antico. |
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Quando la pioggia si fa appena accettabile usciamo dal riparo per raggiungere l’hotel ma, piove ancora e parecchio e il tempo a disposizione per la visita dell’antico borgo scema inesorabile … Accidenti alla pioggia! Se solo fossimo potuti salire, al tramonto, sulla torre del castello, avremmo goduto di una vista, a volo d'uccello, della città e del fiume sottostante a dir poco magnifica. Peccato! Peccato è stato non poter visitare il maniero, gli ampi giardinicurati in maniera splendida e il teatro barocco all'aperto miracolosamente conservato, completo di scenario originale ed arredi scenici, e vedere il suo famoso auditorium rotante. Questo è uno dei pochi teatri, di questo tipo, ancora esistenti al mondo. Peccato! Peccato! Peccato! Non ci rimane che consolarci con una buona cena annaffiata dall’ottima birra Ceca nell’antico mulino del villaggio, oggi originale e caratteristico ristorante. Inaspettatamente, dopo cena, la pioggia cessa e ci consente almeno un piccolo tour. |
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E’ bellissimo esplorare il borgo reso famoso per la raffinata ed intatta architettura delle maestose case con le facciate ornate, osservare gli originali comignoli sui tetti, camminare luogo glistretti vicoli di antica memoria, raggiungere i molti edifici storici estremamente interessanti, attraversare l’antico ponte di legno sulla Moldava che, formando un’ansa a ferro di cavallo raccoglie il centro storico all’interno e lascia il castello illuminato a troneggiare sopra l'abitato dall’altra parte. Passeggiare di notte in questo luogo è un’esperienza affascinante difficile da dimenticare e che ci ripaga, almeno in parte, del … come dire…”danno arrecato dalla pioggia” che intanto rincomincia a cadere, e forte, costringendoci a rientrare in albergo sperando che “strada facendo … domani sia migliore …” |
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Itinerario:
Praga
Strakonice
Volary
Cesky Krumlov
Km percorsi 200
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Venerdì 30 giugno
Ha piovuto a dirotto durante tutta la notte, il mattino ci si presenta freddo e piovoso. Nel borgo aleggia un insolito trambusto e un’aria grave, per di più la cucina dell’albergo è allagata e la nostra colazione ne risente assai. Non sono assolutamente queste le condizioni che auspicavamo per percorrere la odierna “tappa lunga” (circa 350 km) per raggiungere Zeltweg (Austria) ma, che fare? Non ci resta che indossare le tute da acqua e affrontare il maltempo. Per buona sorte le moto non hanno subito inconvenienti dovuti alla pioggia torrenziale del giorno prima e partono regolarmente …e non è poco! Superato il ponte di legno vediamo che, durante la notte, il fiume, rompendo l’argine in alcuni punti, ha sommerso la parte bassa del villaggio. Successe ancora nell'agosto del 2002 quando la Moldava, che normalmente attraversa placidamente il centro della città, ha allagato i restaurati edifici medioevali fino a raggiungere un livello che non si vedeva da centinaia di anni. Oggi fortunatamente si direbbe meno grave anche se, il fiume straripando ha arrecato seri danni a cose e persone. Vediamo alberghi nuovissimi completamente allagati e auto con l’acqua ai finestrini, incrociamo ambulanze e camion dei pompieri e la strada, ineluttabilmente interrotta, ci obbliga ad una lunga deviazione. Rabbrividiamo pensando a questi poveretti e affrontiamo non proprio allegri strada e maltempo.
Quando infine, cessata la pioggia, torna a splendere il sole, il viaggio attraverso la Mitteleuropa diventa piacevolissimo inoltre, la strada, ha scorci magnifici. Costeggiamo per un lungo tratto i capricciosi meandri del fiume Enns tra blande montagne in uno splendido scenario di boschi e rocce e, entrando in Stiria, percorriamo valli disseminate di miniere di ferro. Sensazionale quella nei pressi di Eisenerz, l’enorme miniera a cielo aperto, è per la sua particolare forma e per i colori della terra, una vera e propria attrazione turistica.
Così raggiungiamo, senza inconvenienti o quasi, (la moto di Luciano torna a fare i capricci come il primo giorno) la graziosa Rattenberg nei pressi di Zeltweg dove alloggeremo, nel bel mezzo dell’ idilliaca campagna austriaca. La serata scorre tranquilla tra una birra, una buona cena tipica austriaca e le“cure parentali” alle moto oltre all’ostinata ricerca del guasto allo scrambler di Luciano. In queste occasioni il gruppo degli AMICI DELLO SCRAMBLER si divide incategorie ben distinte “interventisti” come Cristiano o Valentino che non esitano ad “operare a cuore aperto” fosse anche sulla cima del fosso, “consulenti” come Maurizio o Claudio che elargiscono, se richiesta, la loro esperienza, “osservatori” come Atos e Alberto che seguono con interesse il “professorato” all’opera, senza commenti o ingerenze di sorta, semmai avanzano qualche domanda. Gliultimi, io, Daniele ed altri, detti “astenuti” aiutiamo il buon esito dell’intervento tenendo sgombra l’area operativadella nostra presenza ininfluente, così tutti hanno, per così dire, collaborato! Ma lo scrambler di Luciano sembra proprio irreparabile con i mezzi a disposizione e quindi desistiamo. Per lui il viaggio in moto finisce qui, ma non se ne lamenta, in fondo siamo quasi alla fine della vacanza. |
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Itinerario:
Cesky Krumlov
Linz
Steyr
Eisenerz
Rattenberg
Km percorsi 340 |
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Sabato 1 luglio
Lasciamo Rattenberge la graziosa Gasthof dove abbiamo alloggiato accompagnati da un tempo davvero splendido e, placidamente, scopriamola Carinzia settentrionale attraverso il suopaesaggio campestre ancora intatto e naturale punteggiato di fortificazioni, castelli e chiese.
Raggiungiamo Friesach uno dei più antichi borghi dell'Austria, oggi deliziosa cittadina dall’atmosfera romantica con la piazza addobbata da fiori a profusione, le facciate delle case dipinte di zuccherosi colori pastello, le antiche insegne in ferro battuto dei negozi,le rovine di tre castelli,le vestigia di un'antica fortificazione circondata da un fossato dove l'acqua è talmente chiara da poter contare le grosse trote che vi vivono. Un luogo dolce e armonioso, ideale per una sosta. Sempre senza fretta riprendiamo la strada oltrepassando Feldkirchen per arrivare in vista del Ossiacher See. Il lago, uno dei maggiori della Carinzia, è splendido, il posto ci piace e decidiamo di alloggiare qui. Abbiamo ancora diverse ore a disposizione e ci organizziamo per le attività pomeridiane. C’è chi intende andare a fare un bagno nel lago, chi non vorrebbe neppure scendere dalla sella e progetta escursioni nelle vicinanze, chi invece opta per una battuta di shopping a Villach. L’organizzazione è perfetta ma….non abbiamo fatto i conti con il, ormai consueto, temporale pomeridiano! I programmi devono essere ritoccati ma c’è tempo, qualcosa si farà comunque… non fosse che ci comunicano che in Hotel si cena alle 18.45. Bizzarro, praticamente 15 minuti prima dell’ora in cui a Rimini prendiamo l’aperitivo!Ma si sa, “paese che vai….” ma va bene anche così, tra di noi non ci si annoia e poi ci sono le partite dei mondiali, e si finisce la serata chiacchierando e bevendo una birra. Non male neppure il vino austriaco però! |
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Itinerario:
Rattenberg (Zeltweg)
Friesach
Ossiacher See (Villach)
Km percorsi 200 |
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Domenica 2 luglio
E’ quasi un peccato lasciare l’atmosfera rilassata del lago Ossiacher, un posto delizioso eden di velisti e pescatori, ma anche oggi “tappa lunga”, ci aspettano circa 350 km per raggiungere Marostica. Abbiamo studiato un itinerario che, almeno sulla carta sembra “scrambleristicamente ideale” cioè, curve, tornanti, saliscendi e panorami da favola. Raggiungiamo Villach e, superatala prendiamo per Steindorf, dobbiamo imboccare la 178 ma cartelli non se ne vedonoquindi, chiediamo ai colleghi centauri che incontriamo. Questi, col semplice gesto della mano, ci indicano di seguirli, ci accompagneranno loro fino al bivio. Che gente questi motociclisti!
Più avanti imboccheremo la 111 che seguiremo per un lungo tratto. Gran bella scelta, la strada si rivela davvero uno spettacolo! Saliamo e scendiamo costeggiando il fiume Gail che, con le sue acque cristallinericche di salmonidi, viene definito il paradiso dei pescatori, come la 111 ricca di tornanti con forti pendenze e di curve a noi sembra il paradiso del motociclista, e in aggiunta è pure sgombra di traffico. Ci addentriamo sempre più nella Valle della Gail ai piedi delle maestose Alpi Carniche. Nei campi il fieno asciuga sui tralicci di legno, qualche mucca alza il capo dall’erba per osservare il nostro rumoroso passaggio. All’orizzonte svettano gli alti campanili delle splendide chiese barocche e gotiche, fulcro dei minuscoli paesini che attraversiamo dove regna tranquillità e ordine, prati e giardini sembrano pettinati e ogni casa ha finestre romanticamente adorne di fiori. Tutto è perfetto!
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Con questo stato d’animo continuiamo compiaciuti il nostro percorso lasciando l’Austria e addentrandoci nelle Dolomiti bellunesi, altro prodigio della natura, voglio solo definirle così. Raggiungiamo così Marostica, ultima tappa del nostro tour che termina qui, lasciandoci negli occhi paesaggi straordinari e luoghi ricchi di storia, nello spirito e nelle membra curve, tornanti e saliscendi da favola e nel cuore… l’amicizia.
Itinerario:
Ossiacher See (Villach)
Arnoldstein 111
Hermagor 111
St Lorenzen im Lesachtal 111
Maria Luggau111
Sillian 100
Dobbiaco
Cortina d’Ampezzo
Belluno
Marostica
Km percorsi 340
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Partecipanti:
MAURIZIO e OMBRETTA CASADEI |
Rimini |
scrambler 450 |
ALBERTO ROVERSI |
Castel Bolognese RA |
scrambler 350 |
NANDO e MANUELA MORETTI |
Cesena |
scrambler 450 |
CRISTIANO STOCCO |
Carmignano di Brenta PD |
scrambler 350 |
CLAUDIO CASAROTTO |
Brendola VI |
scrambler 450 |
VALENTINO BETTINI |
Castel Bolognese RA |
scrambler 350 |
ATOS BORTOLOTTI |
Maranello MO |
scrambler 450 |
LUCIANO BETTOCCHI |
Pavana PT |
scrambler 250 |
DANIELE VENERUSO |
Torre Del Greco NA |
scrambler 450 |
MAURIZIO DELUIGI |
Rimini |
scrambler 350 |
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