Amici dello Scrambler | Club Ufficiale Ducati di Moto Storiche
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CRONO TOUR DOLOMITI 2006
    15 - 16 Luglio
    Testi di: Ombretta Paola Tagliaferri

Diventerà un appuntamento imperdibile la Crono tour delle Dolomiti per gli AMICI DELLO SCRAMBLER?
Penso proprio di sì, visto il mix di divertimento, luoghi incantevoli, strade ideali, compagni ineguagliabili, insomma, come si fa a non partecipare se la combinazione è vincente?

E così sabato mattina parte un gran bel gruppo di “entusiasti” da Marostica con diversi “esordienti”, nuovi soci alla loro prima uscita con gli AMICI DELLO SCRAMBLER. Lasciata l’arteria principale, per raggiungere Feltre, deviamo facendo una stradina che taglia la montagna attraversando la fitta selva, tutte curve e tornanti con splendidi tratti di falesia a incombere sulla strada.
Che spettacolo!!! Si comincia bene! Passati Feltre e Agordo (il cui centro merita davvero una visita), proseguendo, ci addentriamo nella Val di Zoldo, tutto un susseguirsi di panorami incantevoli e boschi dominati dal maestoso gruppo dolomitico del Civetta e dallo splendido massiccio del Pelmo. La comitiva lega subito, durante le brevi soste si prende confidenza e, lungo la strada, si viaggia affiatati, anche se ciascuno tiene il proprio passo.
C’è chi ama allungare e poi all’ombra di una pianta attende il gruppo, chi procede “a velocità di crociera” ammirando il panorama e chi, essendo “alle prime uscite” affronta la strada con la saggia cautela di chi sa che deve imparare, acquisendo curva dopo curva, tornante dopo tornante la giusta sicurezza.
Intanto scorre davanti ai nostri occhi l'ambiente della Val di Zoldo che alterna pittoreschi villaggi di fondovalle con passi dolomitici alle pendici di vette imponenti dove, si incontrano ancora, nevi perenni.
A Pieve di Cadore, facciamo una sosta veloce per il pranzo in un rifugio a picco sulla valle, la vista è magnifica! Riprendiamo la strada e …il gruppo si divide! Qualcuno non vede un cartello e parte deciso e gli altri…dietro! Noi e pochi altri, rimasti indietro per scattare qualche foto, occhio alla cartina, ci atteniamo all’itinerario e godiamo dell’attraversamento della splendida Val di Sauris (valle del Luniei) circondata da una corona montuosa che isola il paese (il più elevato della Carnia e del Friuli) dalle altre località, ricongiungendoci col gruppo solo ad Ampezzo nel cuore della Carnia.
Qui, tra scherzi e risate si sprecano le disquisizioni sull’improvvisato “condottiero”, sull’accaduto e su quale fazione abbia tratto o meno vantaggio dal percorso. Si potrebbe continuare per ore, ma meglio riprendere la strada e continuare l’attraversamento della piacevole vallata al centro della quale scorre il fiume Tagliamento. Qui il paesaggio predominante è quello caratteristico delle Prealpi Carniche, determinato da un contorno dolomitico e da vallate strette e lunghe. La strada che percorriamo è davvero suggestiva.
Stretta e tortuosa contornata da fitti boschi è incuneata nella stretta vallata contornata da pareti verticali di bianca roccia, peccato non poter distogliere troppo l’occhio dal selciato un po’ sconnesso e sporco di pietrisco e detriti vegetali, per ammirare i dintorni! Arriviamo così nei pressi di Andreis dove facciamo una breve deviazione per vedere lo storico paesino adagiato su una verde terrazza, la cui principale attrattiva è rappresentata dall’architettura delle sue case ben ristrutturate.
Muri di sassi, ballatoi di legno scuro, scale esterne sono le caratteristiche inconfondibili della tipica casa “andreana” costituita da due vani al piano terra, preceduti da un porticato, l’uno adibito a cucina (con il caratteristico “fogolar furlan” al centro), l’altro a cantina e dispensa. Alle due camere del piano superiore, che si affacciano su un ballatoio con ringhiera di legno, si accede mediante una rudimentale scala che parte dal porticato. Bellissimo! Quasi stona il rombo delle nostre moto nella quiete del paesino, ma gli abitanti non sembrano infastiditi, anzi! ….che la quiete possa diventare troppa?

Continuando verso Claut sfioriamo il Parco Naturale Regionale delle Dolomiti Friulane racchiuso tra i corsi dei Fiumi Tagliamento e Piave, le cui estese vallate, prive di viabilità principale e di centri abitati, si addentrano tra vette e torrioni dolomitici. Avendo più tempo, non sarebbe male lasciare le moto ed addentrarcisi! Poco più avanti, nel cuore della Val Cellina, incontriamo Barcis.
Qui è facile restare impressionati dall’arena di roccia: una gradinata solenne che accompagna tutta la Valle tra chiaroscuri e asperità, mentre, poco oltre, il lago luccica sotto la luce dorata dell’imminente tramonto. Che scoperta questa Carnia! Un luogo di notevole suggestione.
Così, arriviamo a Claut incorniciato da un imponente scenario di montagne dolomitiche, adagiato su una conca verde alla confluenza di due torrenti. E’ piuttosto tardi e i km si fanno sentire, ma domani si riprende e, se il tempo ci aiuta, sarà un’altra giornata indimenticabile!

Itinerario del sabato:

Feltre
Agordo
Forno di Zoldo
Pieve di Cadore, (sosta pranzo)
Lozzo di Cadore
Ampezzo
Tramonti
Maniago
Barcis (lago)
Claut (pernottamento)

   
Mattinata grigia qualche gocciolina, sembra proprio che il sole di ieri si sia disperso! Peccato! Ma si sa com’è in montagna…nel giro di poco il grigiore si attenua e partiamo con un certo ottimismo, che non verrà disatteso. Raggiungiamo in breve Cimolais delizioso paesino con le stradine e le abitazioni di sasso, sede e cuore del Parco Regionale delle Dolomiti Friulane, incastonato in una corona di sensazionali cime dolomitiche. Poco prima dell’imbocco della val di Zoldo troviamo i comuni di Erto-Casso e Longarone passati alla storia per l’enorme tragedia del Vajont. Era il 9 ottobre 1963: una frana di notevoli proporzioni staccatasi dal monte Toc, precipitò nel bacino artificiale del Vajont.
Il materiale caduto (ad una velocità di circa 95 km/ora dal versante meridionale nel lago), riempì l'invaso per una lunghezza di 1,8 km ed un'altezza di 152 m al di sopra del livello idrico. Il violento impatto provocò un'ondata di oltre 200 metri che, dopo avere lambito gli abitati di Erto, Casso e S. Martino, si incanalò nella profonda gola del Vajont, raggiungendo la sottostante Valle del Piave e cancellando in quattro minuti di apocalisse, con l’olocausto di duemila vittime, il grosso centro di Longarone ed altri abitati minori.
Ci fermiamo per una breve visita, vediamo la chiesetta sorta sul luogo del disastro e che invita al raccoglimento, le lapidi commemorative, i cartelloni che descrivono gli accadimenti. Su tutto incombe l’alto muro della diga rimasto indenne come un baluardo, come un invito a riflettere sulla piccolezza degli uomini e sulla grandezza della natura e sul rispetto dovutole.

Lasciata la diga, ognuno con i propri pensieri, raggiungiamo affamatissimi Ponte nelle Alpi dove sostiamo per il pranzo in un locale carino e già piuttosto pieno ma, quando il gestore ci conta, per poco non gli acchiappa un malore e ci congeda frettoloso proponendoci un panino.
In compagnia va bene tutto, non mi sembra proprio che la “scarsa” accoglienza ci abbia tolto il sorriso quando, di li a poco, posiamo per la foto di gruppo! E via, rinfrancati si riparte verso la tappa finale del nostro tour, Marostica. Ma … sarà la bellezza dei luoghi, sarà l’affiatamento di questo gruppo di amici, sarà che lo scramblerista toglie la mano dalla manopola del gas solo se proprio deve, mai perché è pago, “strada facendo” sale una proposta: una deviazione sull’Altopiano di Asiago per poi discendere a Marostica.
Il consenso? Unanime, naturalmente! Alla fine del percorso, una delle strade più belle che ci sia capitato di fare, nessun pentito!!! L’altipiano è stupendo s'innalza a ridosso della Pianura Padana tra i fiumi Astico e Brenta, attorno, le Piccole Dolomiti, le Alpi trentine e lombarde e il monte Grappa e, inoltre Asiago, è una cittadina incantevole. Ci torneremo! All’arrivo a Marostica il gruppo degli scrambleristi “stanchi…ma felici” si saluta con un’unica promessa, rivedersi al più presto per trascorrere ancora una o più giornate assieme. Allora … sono davvero imperdibili gli appuntamenti degli AMICI DELLO SCRAMBLER!

Itinerario della domenica:

Claut
Cimolais
Lago del Vajont
Longarone
Ponte nelle Alpi (sosta pranzo)
Belluno
Feltre
Altopiano di Asiago
Marostica

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